“Alfa Romeo Racing”: buono (anche) il 1000esimo Gran Premio

Il Biscione ha reso omaggio al 1000esimo Gran Premio della storia della Formula 1! Svoltosi in Cina, si è concluso con un più che soddisfacente 9° posto di Raikkonen e un 15° posto di Giovinazzi.

Mai come in questo caso l’importante era partecipare. Sì, perché fu proprio Alfa Romeo a vincere il primo Gran Premio e il primo campionato nella storia della Formula 1. Per la cronaca, doppietta Mercedes, terzo Vettel che ha preceduto Verstappen e l’astro nascente Leclerc. I piloti Alfa Romeo Raikkonen e Giovinazzi hanno dimostrato che, con un po’ di fortuna e con qualche accorgimento tecnico in più, possono ben figurare nella stagione 2019. Anche perché la macchina si è dimostrato più competitiva di quella vista lo scorso anno.

La lunga e articolata storia della Formula 1 inizia nel 1950, quando la disciplina assunse una dimensione planetaria con il primo “Campionato mondiale di Formula 1”, che in realtà si corse quasi esclusivamente su circuiti europei. E la prima gara in assoluto andò in scena tra le curve di uno dei tracciati tuttora più importanti del circus: Silverstone, sede storica del Gran Premio di Gran Bretagna. Era il 13 maggio di sessantanove anni fa, un lasso di tempo nel corso del quale il mondo dell’automobile, rispetto a oggi, è cambiato in modo radicale. Immutabili solo due fattori: il calore del pubblico e la presenza al via delle monoposto Alfa Romeo, al primo gran premio come al millesimo.

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro monoposto “158” guidate da Giuseppe “Nino” Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell; le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando quindi per intero la prima fila dello schieramento.

Del resto, il progettista Alfa Romeo Giuseppe Busso, a proposito di quel periodo, affermò che il vero problema per il team delle tre “F” Farina, Fangio e Fagioli, era stabilire l’ordine del podio. La potenza di quell’Alfa Romeo 158 era di 350 CV, per una velocità massima di 290 km/h, e quel 13 maggio Nino Farina conquistò pole position, giro più veloce e vittoria finale.

RAIKKONEN Kimi (fin), Alfa Romeo Racing C38, portrait during 2019 Formula 1 FIA world championship, China Grand Prix, at Shanghai from April 11 to 14 – Photo Florent Gooden / DPPI

A fine campionato, delle sette gare valide per la classifica, la 158 se ne aggiudicò sei, disertando come tutti i costruttori europei la 500 Miglia di Indianapolis. A partire dal debutto al GP di Silverstone, l’Alfa Romeo sarà imbattuta, conquistando i primi tre posti della classifica e vedendo Nino Farina primo iridato della neonata Formula 1. Un successo ripetuto nell’annata successiva, quando la monoposto 159 conquistò nuovamente il titolo mondiale grazie al campione Juan Manuel Fangio.

Da allora, la leggenda sportiva di Alfa Romeo si è arricchita di vittorie e podi nei diversi campionati internazionali, inclusa la Formula 1. E proprio da due stagioni il vessillo del Biscione è tornato a sventolare sui circuiti di tutto il mondo: dopo i continui progressi e l’ottavo posto della scorsa stagione, quella del ritorno alle gare, quest’anno il nuovo team “Alfa Romeo Racing” continua a portare in giro per il mondo la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano.

GIOVINAZZI Antonio (ita), Alfa Romeo Racing C38, portrait during 2019 Formula 1 FIA world championship, China Grand Prix, at Shanghai from April 11 to 14 – Photo Florent Gooden / DPPI

 

 

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